La Distilleria Poli si trova nel cuore del Veneto, al centro della Pedemontana Veneta, un anfiteatro naturale ricco di fascino, storia e cultura.
Dopo la visita in Distilleria, la famiglia Poli è lieta di consigliare ai visitatori una serie di luoghi speciali per completare la propria esperienza in Veneto.
Frutto di una lunga ed appassionata ricerca, il Poli Museo della Grappa è un atto di riconoscenza della Famiglia Poli nei confronti della Grappa. Il nucleo principale da cui ha avuto origine il Museo è costituito da una raccolta di testi antichi e moderni riguardanti la Grappa e l’arte della distillazione. Fra le opere più importanti merita di essere citato il "Liber de ar te distillandi" di Hieronymus Brunschwigh dell'8 maggio 1500, primo testo stampato su questo argomento.
La distilleria, fondata a Schiavon nel 1898 e di proprietà della famiglia Poli, produce Grappa utilizzando un alambicco completamente in rame, fra i pochissimi ancora esistenti, composto da caldaiette a vapore a ciclo discontinuo e rappresenta uno dei maggiori produttori di Grappa artigianale Veneta. Le strutture a Schiavon, ricche di fascino e storia, rappresentano la tradizione e l’nnovazione Poli, con la storica Distilleria a fianco alla seconda sede del Poli Museo della Grappa.
Bassano del Grappa (VI)
Ponte Vecchio
Certamente uno dei luoghi più affascinanti e romantici d'Italia. Distrutto molte volte dalla furia del fiume o dell'uomo è sempre stato ricostruito secondo le tecniche ed il progetto del Palladio del 1569, che risolse in maniera geniale ed altamente scenografica il passaggio sul fiume sul quale esistevano precedenti manufatti duecenteschi. Dopo la seconda guerra mondiale venne ricostruito a cura dell'Associazione Nazionale Alpini e da allora prese l'attributo di 'Ponte degli Alpini' a consolidare la tradizione e l'affetto caro ai soldati già dalla prima guerra mondiale.
Il Museo della Ceramica è ospitato, dal 1992, nel Settecentesco Palazzo Sturm, uno dei palazzi più belli della città, dal quale si gode una splendida vista sul Ponte Vecchi, e trae origine, e incremento, dalle donazioni dei cittadini bassanesi. Il percorso espositivo è predisposto secondo l’ordinamento cronologico, dal XIII secolo a oggi, e per tipologia (secondo la forma, i decori, i materiali). L’epoca più florida per la manifattura della ceramica a Bassano è il Sei e Settecento, con le fabbriche dei Manardi, dei Moretto, dei Marinoni, degli Zotesso, dei Dalla Valle, dei Viero. Ma la manifattura che si afferma nella Repubblica Veneta del Settecento è quella degli Antonibon, fondata a Nove, con le sue maioliche (dal 1727), le sue porcellane a pasta dura (dal 1752) e le “terraglie a uso inglese” (dal 1786). Nell’Ottocento fioriscono nuove aziende fondate da operai provenenti dalle grandi manifatture degli Antonibon e dei Viero: Giovanni Battista Marcon, Gaetano Bonato, Antonio Passarin, mentre il Novecento è rappresentato dalla produzione di serie delle manifatture bassanesi e novesi e da importanti opere di artisti nazionali e internazionali.
Bassano del Grappa (VI)
Piazza Garibaldi
Tel. 0424 522235
Email
Situata al centro della città, dall'alto dei suoi 50 metri permette di apprezzare un panorama straordinario. Al suo interno si trova un'esposizione sullo sviluppo urbanistico della città dal 998 ad oggi. Si può inoltre vedere la settecentesca 'macchina' dell’orologio, opera di Bartolomeo Ferracina da Solagna, poliedrico 'ingegnere della Serenissima' specializzato nella costruzione macchine industriali e idrauliche, macchine scientifiche e grandi orologi per campanili, più noto per la costruzione dell'orologio 'dei mori' sulla Torre dell'Orologio di Piazza San Marco a Venezia.
Bassano del Grappa (VI)
Ponte Vecchio
Tel. 0424 503662
All’interno sono conservati interessanti reperti sulle due Guerre Mondiali e sulla Resistenza, con particolare riferimento alle gesta e alla storia degli Alpini. Contiene moltissime foto d’epoca, accanto a manoscritti e lettere dal fronte; documenti riguardanti la ricostruzione del Ponte, conclusa nel 1948 e per la quale gli Alpini hanno dato un sostanzioso contributo.
Bassano del Grappa (VI)
Piazzale Cadorna
Tel. 348 0457693
Il Tempio Ossario, nella zona sud della città, è un imponente costruzione neo-gotica, in mattoni rossi, con un doppio campanile e una facciata decorata da pinnacoli, che domina il piazzale Cadorna, recentemente impreziosito da una grande fontana dello scultore povese Natalino Andolfatto. L’esterno è in stile gotico-veneziano con tracce di romanico. Dopo la prima guerra mondiale nei cimiteri pedemontani attorno al Monte Grappa erano stati sepolti provvisoriamente molti soldati a cui bisognava dare una sistemazione definitiva e decorosa. Il duomo venne così adibito ad ossario. All’interno sono sepolti circa 6.000 soldati, di cui 236 decorati. Nell’agosto del ’36 si svolsero all’interno del tempio i funerali del Generale Gaetano Giardino, dove volle essere definitivamente sepolto “in mezzo ai suoi soldati” come lasciò scritto.
Il tema del viaggio è il filo conduttore del percorso espositivo, riproposto secondo una linea del tempo che intreccia le vicende della famiglia con i materiali prodotti, in un cammino che si snoda lungo 200 anni di storia dell’uomo e della civiltà dell’immagine europea, tra metà Seicento e metà Ottocento. Il nuovo museo, uno dei pochi in Italia dedicati alla stampa e certamente il più articolato, illustra, nelle sei sale dedicate all’esposizione permanente, tutti gli aspetti del fenomeno industriale sette-ottocentesco dei Remondini, in un ideale viaggio, introdotto dalle sagome dei Tesini progettate da Luzzati, attraverso tutta la produzione, i libri, le carte decorate, le incisioni popolari sacre e profane, i foglietti da ritaglio, i soldatini, i giochi, le vedute ottiche, le acquaforti e le xilografie dei grandi incisori italiani ed europei, tra cui Mantegna, Dürer, Canaletto e Tiepolo. La multimedialità e i documentari affiancano gli apparati didascalici, stampati in italiano e in inglese, per una didattica aggiornata particolarmente piacevole ed appagante.
All’interno del convento di San Francesco, annesso all’omonima chiesa, è situato il Museo civico, istituito all’inizio del XIX secolo. Il Museo Civico di Bassano è uno dei più antichi musei civici del Veneto. Sorse nel 1828, in seguito legato all'eredità del naturalista Giambattista Brocchi. La Pinacoteca del Museo espone la collezione più completa di opere di Jacopo dal Ponte detto il Bassano, rappresentativa di tutta la sua produzione artistica a partire dal 1534 fino al 1592, anno della sua morte. Il patrimonio del Museo è oggi costituito da una ricca sezione archeologica di proprietà statale, che raccoglie i reperti ritrovati a Bassano e nel territorio a partire dalla fine dell’Ottocento; una collezione di ceramica proveniente da corredi tombali delle colonie pugliesi della Magna Grecia donata dal medico-collezionista Virgilio Chini; la Biblioteca con la raccolta delle stampe dei Remondini, famosissimi incisori settecenteschi; l’Archivio Storico Comunale e la Sezione Canoviana, che raccoglie duemila disegni, l’epistolario, la biblioteca, i bozzetti, numerosi gessi e la serie, unica dei monocromi di Antonio Canova. Il Museo ha sede in quello che un tempo era il Convento di San Francesco, di cui rimangono la Chiesa e il chiostro.
È l’unico museo europeo del settore ad organizzare mostre tematiche semestrali. In primavera ed autunno vengono infatti proposti temi sempre nuovi e stimolanti, che toccano aspetti tecnici, sportivi, sociali. 28 le tematiche presentate dal 1991 ad oggi. E’ stato insignito del Trofeo di miglior museo Europeo della motorizzazione da una Giuria Internazionale, nel 1999, nel 2000 e 2001 e 2004 durante una intensa tre-giorni che si svolge nel pieno dell’estate a Mulhouse (Francia), dove partecipano i maggiori musei d’Europa del settore.
La casa natale di Antonio Canova in Possagno è oggi diventata un museo che raccoglie la pinacoteca dell'artista, alcuni disegni, le incisioni delle opere e numerosi cimeli. Accanto alla casa, sorge la Gipsoteca canoviana, un enorme edificio a forma basilicale, voluto per raccogliere i modelli in gesso, i bozzetti in terracotta, alcuni marmi che si trovavano nello studio dell'artista a Roma al momento della sua morte. La Gipsoteca canoviana fu ampliata nel 1957, nell'occasione delle celebrazioni del 200º anniversario della nascita dell'Artista, con una nuova Ala progettata dall'architetto veneziano Carlo Scarpa (1906-1978).
Marostica (VI)
Castello Inferiore
Tel. 0424 72127 / 470995
SITO WEB
Al primo piano del Castello Inferiore di Marostica, oltre alla sala del Consiglio Comunale (già della Repubblica di Venezia nel 1400), alla sala del Podestà e Sede Podestarile e alla sala delle Armi, si trova il salone con i costumi e le armi della Partita a Scacchi: vi si possono ammirare i Bianchi e i Neri della Scacchiera, i contendenti, la Corte del governatore, figlia e sorella, l’araldo, la nutrice e i vessilli, i falconieri, le torri e altro.
Il Museo del Maglio di Breganze completo oltre che nei principali macchinari anche nella varietà degli attrezzi manuali appartenuti all'ultimo fabbro operante, Angelo Tamiello, si presenta unico del suo genere nel vicentino, e può a pieno titolo rappresentare la memoria storica delle numerose officine di questo tipo presenti un tempo sul territorio.
Crosara di Marostica (VI)
Tel. 0424 479120
L’Ecomuseo di Crosara, frazione collinare di Marostica, è nato sulla spinta di una sensibilità ed interesse crescenti verso le tradizioni del passato che rischiano di andar perdute, e vuole essere testimone e custode delle nostre origini legate alla civiltà rurale. Nelle sale sono esposti attrezzi, oggetti, foto d’epoca e biografie che raccontano la storia della lavorazione della paglia nelle zone collinari di Marostica nel periodo che corre dall’inizio dell‘800 alla metà del‘900. Nel Museo vengono presentate anche altre attività tipiche della tradizione contadina locale, come la lavorazione del latte e la coltivazione delle ciliegie.
La collezione civica novese è una delle poche sul territorio nazionale ad essere dedicata esclusivamente alla ceramica. Essa documenta in modo accurato la storia della ceramica veneta, novese e vicentina in particolare, dal Seicento ai nostri giorni. Presenta pezzi estremamente belli e significativi e rappresenta al contempo tutti i più importanti tipi ceramici prodotti nella nostra regione (terrecotte, cristalline, maioliche, porcellane, terraglie, semirefrattari, gres) nonché le varie tecniche di produzione e decorazione. Questa sua completezza la rende laboratorio ideale per attività didattiche diversificate, offerte alle scuole di ogni ordine e grado. Uno dei pezzi più pregevoli e famosi del museo è un grande vaso di Pablo Picasso.
Vicenza
Piazza dei Signori
Tel. 0444 222114
La Basilica Palladiana è un edificio pubblico che affaccia su Piazza dei Signori a Vicenza. Il suo nome è indissolubilmente legato all'architetto rinascimentale Andrea Palladio, che riprogettò il Palazzo della Ragione aggiungendo alla preesistente costruzione gotica le celebri logge in marmo bianco a serliane. Un tempo sede delle magistrature pubbliche di Vicenza, oggi la Basilica Palladiana, dotata di tre spazi espositivi indipendenti, è teatro di mostre d'architettura e d'arte. Dal 1994 è nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Il Museo naturalistico archeologico di Santa Corona, inaugurato nel 1991, ha sede nei chiostri dell'ex convento adiacente la chiesa di Santa Corona. Ospita numerosi fossili e reperti rinvenuti nel territorio della Provincia di Vicenza, quali resti di insediamenti del Paleolitico e Longobardi, oltre che dell'epoca romana.
Il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza sorge sul colle Ambellicopoli presso la villa Guiccioli, poco dopo il Santuario di Monte Berico. L’Istituto raccoglie le memorie di eventi e di personaggi che appartengono alla storia d'Italia e che furono protagonisti nelle vicende storiche della città. I documenti e i cimeli delle raccolte portano infatti la testimonianza degli avvenimenti vicentini e nazionali ed in qualche caso europei come le vicende belliche che vanno dalla prima campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte nel 1796 alla fine della seconda guerra mondiale e alla lotta di liberazione (1943 - 1945). Il museo è circondato da un vasto giardino all'inglese, anch'esso aperto al pubblico.
Il Teatro Olimpico è un teatro progettato dall'architetto rinascimentale Andrea Palladio nel 1580. È ritenuto il primo esempio di teatro stabile coperto dell'epoca moderna. La realizzazione del teatro venne commissionata al Palladio dall'Accademia Olimpica per la messa in scena di commedie classiche. La sua costruzione iniziò nel 1580 e venne inaugurato il 3 marzo 1585, dopo la realizzazione delle celebri scene fisse di Vincenzo Scamozzi. Tali strutture lignee sono le uniche d'epoca rinascimentale ad essere giunte fino a noi, peraltro in ottimo stato di conservazione. Il teatro è tuttora sede di rappresentazioni e concerti ed è stato incluso nel 1994 nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, come le altre opere palladiane a Vicenza.
Palazzo Chiericati è un edificio rinascimentale sito a fianco della parte terminale di corso Palladio. Progettato nel 1550 come residenza nobiliare dall'architetto Andrea Palladio e costruito a partire dal 1551, fu completato solo alla fine del Seicento. Sede storica del museo civico, ospita attualmente la pinacoteca civica, che comprende collezioni di stampe, disegni, numismatica, statuaria medievale e moderna. Il palazzo è inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Centro Espositivo dell’Artigianato Artistico Vicentino su una superficie di quasi 300 m², si possono ammirare le opere dei migliori artisti artigiani della provincia di Vicenza. ViArt, unico per le sue caratteristiche nel panorama espositivo italiano, offre la possibilità di compiere un vero e proprio viaggio all’interno delle produzioni artigianali del territorio vicentino, scoprendo lungo il percorso le meraviglie che l’arte, la genialità e la manualità dei maestri artigiani hanno saputo creare.
Il Santuario della Madonna di Monte Berico domina la città di Vicenza dal colle posto a sud-ovest della città. È costituito da due chiese: la prima di stile gotico, la seconda è una basilica in stile classico e barocco. La costruzione delle due chiese è legata alle due apparizioni della Madonna in questo luogo ad una contadina di nome Vincenza Pasini: la prima il 7 marzo 1426, l'altra il 1º agosto 1428. In quegli anni, una grave epidemia di peste imperversava a Vicenza, provocando moltissime vittime. Nella sua apparizione, la Madonna chiese la costruzione del santuario per far cessare la peste. La tradizione popolare vuole che, dopo la seconda apparizione, venne costruita la prima chiesa in soli tre mesi, alla fine dei quali la peste fu debellata. Dal 1978 la Madonna di Monte Berico è il principale patrono della città di Vicenza e della sua diocesi.
La Biblioteca Civica Bertoliana è un'istituzione pubblica culturale del comune di Vicenza. Inaugurata agli inizi del XVIII secolo, è la più antica ed importante biblioteca della città. Il patrimonio della sede centrale della biblioteca consiste in circa 450.000 volumi (200.000 dei quali antichi - pubblicati dal 1501 al 1830), 750 testate , 3.550 manoscritti, archivi storici (il "Torre" del comune di Vicenza, archivi di famiglie, archivi di persona, archivi degli antichi ospedali ed archivi speciali), una sezione iconografica, una fotografica, una musicale, una di microfilm.
Palazzo Leoni Montanari è un edificio barocco sito a Vicenza e risalente al 1678. Ospita al suo interno un importante museo (noto come le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari) in cui sono raccolti alcuni capolavori della pittura veneta del Settecento e una collezione di antiche icone russe.
Il Castello di Thiene è uno straordinario esempio di villa pre-palladiana: unico esemplare del suo genere, è considerato un caposaldo nell’evoluzione delle ville venete. Il Castello di Thiene, attribuibile all’architetto Domenico da Venezia, fu costruito nella metà del XV secolo per volontà dell’illustre famiglia vicentina Porto. Le sale del Castello conservano arredi originali, abiti, accessori e un’estesa collezione di ritratti. Di rilievo è il ciclo di affreschi realizzato da Gian Battista Zelotti e Gian Antonio Fasolo. Si possono ammirare le sfarzose scuderie, edificate tra il XVII il XVIII secolo su disegno dell’architetto Francesco Muttoni, e il piccolo complesso monumentale della chiesa dedicata alla Natività di Maria Vergine. Il Castello, simbolo di Thiene, si trova nel centro storico del paese ed è circondato da 12.000 mq di verde. Nei giardini storici potrete trovare: "la corte nobile" con magnolie secolari, il parco con cedraia, grotta rinascimentale e ghiacciaia cinquecentesca. Il Castello di Thiene mantiene inalterato il suo carattere originario offrendo ai visitatori la possibilità di assaporare la vita in villa.
Bassano del Grappa (VI)
Teatro di scontri decisivi nel corso della Prima guerra mondiale e alcuni avvenimenti della Seconda guerra mondiale, è conosciuto da molti per il sacrario militare di Cima Grappa che contiene resti di militari italiani e austroungarici assieme ad un museo della Grande Guerra. Famoso è anche il Sacello della Madonna Ausiliatrice inaugurato il 4 agosto 1901 dal cardinale Giuseppe Sarto (poi papa Pio X). Nella prima guerra mondiale, dopo la sconfitta italiana di Caporetto, la cima diventò il perno della difesa italiana, tanto che gli austriaci tentarono inutilmente e più volte di conquistarlo, per poi avere accesso alla pianura Veneta. Costruendo caverne nella roccia e postazioni fisse di artiglieria, dalla cima gli italiani dominavano e tenevano sotto controllo il fronte sino al Montello, lungo una linea che parte dal monte Valderoa e va fino a colle Caprile. Nel corso della Seconda Guerra mondiale il Grappa fu rifugio delle formazioni partigiane.
Bassano del Grappa (VI)
Via Remondini
Tel. 0424 519620
Il centro della città ospita due aree giardino che sono ormai storiche e nel cuore di ogni bassanese. Descritto come “luogo di delizia” nelle guide del secolo scorso, il Giardino Parolini è l’unico esempio regionale di orto botanico indipendente dall’Università. Un’accogliente e ricca isola verde nel centro storico di Bassano realizzata nel 1805 da Alberto Parolini, nobile bassanese che partecipò attivamente alla cultura della città d’inizio Ottocento. Fondamentale l’influenza di Giambattista Brocchi e, soprattutto, del viaggio a Londra, in cui si raccoglievano i più noti naturalisti dell’epoca e da cui si diffondeva rapidamente il gusto dei giardini paesaggistici inglesi. Al suo interno si scovano: il celebre Cedro del Libano, il Pinus Parolinii, in ricordo della specie scoperta dal Parolini stesso nel 1819 in Asia Minore, il Platanus Orientalis alto circa 30 metri, il Taxus Baccata detto anche “albero della morte” e il Cercis Siliquastrum.
Esteso su 40.000 mq, ospita centinaia di specie animali per le quali si è cercato di ricreare l’habitat ideale, tra stagni, rocce, cascate, prati, alberi e arbusti che offrono a visitatore colori spettacolari in tutte le stagioni. Il Parco è arricchito con più di 500 specie vegetali, tra piante acquatiche, felci, palme, conifere e latifoglie sapientemente disposte lungo i percorsi. Dal 2009 (bicentenario di Charles Darwin), è possibile visitare il Museo Cappeller, dedicato alla evoluzione dell’uomo e agli animali.
Il museo civico di speleologia e carsismo “Alberto Parolini” è nato nel 1994 con il desiderio di rendere il pubblico più sensibile ai problemi della tutela delle risorse idriche sotterranee e all’importanza delle ricerche compiute dagli speleologi, che sono in grado di fornire preziosi dati di tipo naturalistico e ambientale. Il museo sorge anche con l’intenzione di farne un punto di riferimento per gli speleologi veneti: un luogo in cui far confluire le conoscenze acquisite in anni di studio e di esplorazioni, e da cui, nello stesso tempo, trarre nuovi stimoli per proseguire nelle ricerche.
Natura e arte, storia e tradizione. Una nuova relazione fra scultura contemporanea e tutela dell'ambiente. Una continua scoperta di emozionanti opere d'arte di numerosi artisti di fama internazionale. La visita è entusiasmante ed appagante, specie per e con i bambini, e richiede almeno mezza giornata, ma è possibile trascorrere l'intera giornata spezzandola con un pic-nic nel bosco.
Villa Almerico Capra detta La Rotonda è una villa veneta a pianta centrale situata a ridosso della città di Vicenza. Fatta costruire da Paolo Almerico, che la commissionò ad Andrea Palladio a partire dal 1566, fu completata dai due fratelli Capra che acquisirono l'edificio nel 1591. La Rotonda, che divenne nota più tardi, è uno dei più celebrati edifici della storia dell'architettura dell'epoca moderna. Fa parte dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO ed è senza dubbio la villa più famosa del Palladio.
Villa G. Malinverni è la prima Villa progettata e realizzata dall'architetto Andrea Palladio nel 1542. La Villa, dominando la valle dell'Astico, offre un paesaggio naturale di rara bellezza. Ampi giardini all'inglese con statue dell'Albanese e del Marinali ornano la facciata centrale, mentre nella parte posteriore si estende un parco secolare con giardini all'italiana, piacevoli laghetti e grandi spazi verdi ricchi di piante uniche ed originali. La Villa racchiude tutti i principi dell'artefice A. Palladio: un corpo centrale, i piani nobili, due ali laterali, dove si racchiudono le stanze, non di rappresentanza, ma di vita quotidiana e le barchesse arricchite dalla colombaia. Il corpo centrale è composto da nove saloni affrescati e arredati con mobili originali del 600 e 700 italiano, e dalla Loggia dalla quale si può godere di una splendida vista sulla vallata. A realizzare il notevole lavoro pittorico presente all'interno del piano nobile di Villa Godi Malinverni furono tre grandi artisti: Gualtiero Padovano, Gianbattista Zelotti e Battista del Moro. All'interno della Villa, collocato al piano terra si può visitare il Cucinone del 500, ritenuto uno dei più caratteristici di quel periodo.
L'elegante città di Marostica è adagiata sulla fascia pedemontana che si estende dall'Astico al Brenta, poco distante da Vicenza e Bassano del Grappa, ed è caratterizzata da una cinta muraria che parte dal sovrastante Colle Pausolino e scende fino al centro storico, collegando il Castello Superiore a quello Inferiore. Il sentiero dei Carmini è il percorso panoramico che segue le mura regalando ai visitatori un panorama suggestivo. Una visita la merita il Doglione, anticamente detto Rocca di Mezzo, risalente all'epoca medioevale. L'edificio fu prima casello daziario per le merci in entrata ed in transito e poi sede della Cancelleria dell'archivio dei protocolli e dell'armeria. La famosa partita a scacchi è considerata la massima espressione della tradizione marosticense, un momento magico per la cittadina vicentina, definita appunto la "Città degli Scacchi". Si tratta di una rievocazione medievale che rivive ogni due anni nella celeberrima Piazza degli Scacchi, di fronte al Castello Inferiore, e che prende spunto da una leggenda. La partita a pedine viventi si disputa il secondo venerdì, sabato e domenica del mese di settembre degli anni pari e coinvolge più di cinquecento cittadini vestiti con costumi d'epoca.
Sopravvissute alle intemperie della storia, le alte mura del castello medievale hanno dato il nome alla cittadina della Marca trevigiana. Racchiuso da questa affascinante cinta, tra le meglio conservate d'Italia, sorge il centro storico di Castelfranco Veneto, dove si respira ancora l'atmosfera di un passato ricco di storia. E a calar del sole che Castelfranco mostra la sua veste più suggestiva quando il Castello illuminato diventa una presenza fiabesca. Castelfranco è nota in tutto il mondo per aver dato i natali a Giorgione (Casa Pellizzari). La dimora che ospitò questo straordinario personaggio è oggi sede del Museo Casa Giorgione, in cui si conserva il Fregio delle Arti liberali e meccaniche, unico affresco attribuitogli. L'opera in assoluto più nota del Maestro è la Pala di Castelfranco che si può ammirare nel Duomo di S. Maria Assunta, all'interno della Cappella Costanzo.
Città murata di origine medievale, Cittadella conserva intatte la sua cinta a forma di ellisse irregolare, intercalata da ben trentadue torri. Le mura, tuttora visitabili, sono state costruite attorno al 1220 a scopo difensivo e offrono un incantevole panorama sulla città in provincia di Padova. Cittadella, insignita della medaglia d'argento al valor militare per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale, è citata nella Divina Commedia dantesca con la sua Torre di Malta, prigione fatta costruire nel 1251 da Ezzelino III da Romano. Oggi la Torre è sede di un museo archeologico. Il Duomo conserva diverse opere d'arte mentre il Palazzo della Loggia e il Teatro Sociale sono divenuti simboli della cittadina. Per fare un salto nella storia basta recarsi nella cittadina a fine settembre in occasione della rievocazione ""Voci dell'Evo di Mezzo"", quando il Medioevo torna a vivere con i costumi, le tradizioni e le atmosfere suggestive di quel periodo.
Cittadina medievale collocata in un'incantevole posizione geografica, circondata da colline e favorita da un clima mite, Bassano del Grappa è un tuffo nell'arte: le vie del centro sono adornate dalle opere di autori come Palladio, Canova, Jacopo Da Ponte, Marinali e Dall'Acqua. A Bassano si trova il Museo Civico più antico nel Veneto che merita una visita assieme alla suggestiva Loggia dei Potestà. Il monumento simbolo della città è senza'altro il Ponte Vecchio,costruito sul progetto del Palladio che lega la sua immagine all'epopea degli alpini della Grande Guerra. Nei secoli, a causa di improvvise piene, è stato ripetutamente ricostruito rispettando ogni volta l'originario disegno palladiano. Ad un imbocco del ponte si trova il piccolo ma affascinante Museo degli Alpini che conserva al suo interno documenti storici e cimeli d'epoca. Bassano del Grappa è inoltre conosciuta per le due grandi tradizioni che l'hanno resa famosa: la ceramica, le cui produzioni, legate al prestigiosa famiglia Antonibon, sono ammirabili nel Museo della ceramica a Palazzo Sturm, e la tipografia sviluppata tra il 1600 e il 1800 dai Remondini, illustre famiglia di editori e calcografi artefici della più importante industria tipografica d'Italia. Esempi architettonici dell'epoca medievale sono anche la Fortezza, eretta a difesa della città e della quale rimangono le torri e la cinta murarie; la Torre Civica, che permette di godere dall'alto di un panorama esclusivo sulle vicine montagne, e il Duomo.
Dichiarata nel 1994 Patrimonio Universale dell'Umanità dall'Unesco, Vicenza è ornata da una maestosa architettura che ne disegna ogni angolo recitando un solo nome: Andrea Palladio. Qui il grande architetto ha lasciato il segno più evidente della sua arte, che oggi possiamo ammirare negli edifici di inconfondibile eleganza. Fra tutti la Basilica Palladiana, dal cui piano superiore si può godere di una emozionante vista delle tre piazze sottostanti, e la splendida Loggia del Capitanio. A fare da quinta all'animata vita cittadina, troviamo altre tre opere: Palazzo Chiericati, oggi sede del Museo Civico e della Pinacoteca, Palazzo Barbaran da Porto, sede del Museo Palladiano e Palazzo Valmarana. Di particolare pregio per la soluzione "scenografica" adottata, è il Teatro Olimpico, portata a compimento successivamente dallo Scamozzi. Alle porte di Vicenza incontriamo uno dei suoi simboli architettonici più conosciuti, ovvero la casa di campagna Villa Almerico-Capra, comunemente detta La Rotonda, famosa per il particolare sviluppo della pianta centrale che si inserisce in maniera armonica nella cornice naturale dei Colli Berici. A poca distanza dal centro, sul colle che domina la città, si erige la Basilica di Monte Berico, che accoglie al suo interno preziose opere tra cui la tela con la Cena di S. Gregorio Magno di Paolo Veronese.
Accompagnati da guide esperte abilitate dalla Federazione Italiana Rafting e dotati di materiale tecnico omologato secondo le più recenti normative comunitarie, sarete protagonisti in questa singolare escursione su gommoni pneumatici appositamente studiati per questo scopo. Rafting sul Brenta, un avventura meravigliosa e da non perdere.
San Zenone degli Ezzelini (TV)
Via Carlo Eger, 1
Tel. 049 884 1737
SITO WEB
L'associazione Montegrappa.org propone e consiglia alcune escursioni con ciaspole che vengono organizzate sul Monte Grappa. Le uscite sono organizzate e gestite direttamente dalle guide alpine e naturalistiche che operano su questa zona.
Borso del Grappa (TV)
Via Caose, 22
SITO WEB
Il massiccio del Monte Grappa si presenta come un teatro ideale per praticare escursioni, trekking, voli in parapendio, canyoning. L’Associazione ASD SPORT MONTEGRAPPA ha per oggetto la pratica e promozione di attività sportive, in particolare: volo libero con parapendio e deltaplano, arrampicata sportiva e alpinistica con guida alpina, nordic walking, escursionismo sportivo, ciclismo, mountain bike, podismo, attività fluviali, equitazione e attività sportive in genere, eventi e manifestazioni sportive promozionali collegate, con l’osservanza delle norme e delle direttive emanate dalle Federazioni o organismi sportivi a cui l’Associazione intende affiliarsi.
Il Monte Grappa è un’oasi naturale ed una vera e propria palestra all’aria aperta. Le correnti d’aria che lo lambiscono fanno la gioia di tantissimi piloti di parapendio e deltaplano del Veneto. Le sue falesie rocciose sono teatro di arrampicate memorabili mentre i suoi ripidi versanti fungono da terreno di sfida per gli amanti delle due ruote. Boschi, pascoli, mulattiere, i dolci pendii della parte sommitale sono luogo ideale per escursioni immersi nel verde. Raggiungere la Cima a piedi, di corsa, in bici, in volo e godere dello stupendo panorama sulla Pianura Veneta è soddisfazione grande per tutti gli amanti dello sport e della natura. Nella stagione invernale, a poca distanza dal Monte Grappa, ci si può divertire grazie a lunghe sciate ed escursioni sulla neve. In estate invece Il fiume Brenta diventa teatro di attività fluviali come canottaggio e rafting.
Selezionate i punti di interesse che volete visualizzare sulla mappa:
I punti di interesse coprono un raggio di 30 km: suggeriamo ai visitatori di utilizzare l’automobile per i trasferimenti lunghi (esempio: dalla Distilleria al centro di Bassano del Grappa) o la bicicletta per i piccoli spostamenti (esempio: dalla Distilleria al centro di Marostica).
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